Il Minighiro africano (Graphiurus murinus) vive in quasi tutto il continente africano, dal Sahara in giù. Il suo habitat è principalmente il terreno boscoso, ma talvolta si avventura fino alla savana o sugli affioramenti rocciosi. Hanno taglie minute con un corpo lungo circa 10 cm ed una coda di 5-13 cm. A seconda della specie, la pelliccia può apparire con varie gradazioni: da folta e morbida a ispida, da grigio chiaro a bruno, mentre il ventre è generalmente chiaro. Il minighiro è un abile arrampicatore, più affine ad uno scoiattolo che ad un topo. Possiede un dito opponibile (il mignolo) solo nelle zampe posteriori, che sono dotate anche di artigli sottili ed acuminati con cui far presa sul substrato. Noterete spesso, specie in occasione delle “cacce al grillo” che una volta afferrata la preda il minighiro se ne può stare tranquillamente appeso per le sole zampe posteriori nelle posizioni più acrobatiche, mentre si concentra nel consumare lo spuntino trattenuto dalle più esili zampette anteriori.
Considerando la facilità con cui i minighiri passano attraverso le sbarre di una gabbia e rosicchiano qualsiasi materiale, è sempre consigliabile allevarli in ampi terrari di vetro, meglio se sviluppati in altezza. Sul fondo si possono utilizzare svariati materiali assorbenti quali trucioli depolverati, cilindretti di carta pressata, per uno spessore di almeno 5 cm. Occorre collocare numerosi rami che permettano al minighiro di raggiungere qualsiasi punto del terrario: questi piccoletti sfrecciano lungo i rami con agilità sorprendente, ma raramente saltano da un ramo all’altro. Appendere un nido di paglia intrecciata ad un ramo ed un altro in legno sulla base della teca. Nella stagione riproduttiva e più calda vengono preferiti i nidi pensili, durante il resto dell’anno preferiscono dormire a terra.
Il nido deve essere riempito solo con strisce di carta igienica e fieno. Trattandosi di animali notturni non necessitano di alcuna fonte di illuminazione. Le temperature di casa sono generalmente perfette per questo piccolo mammifero, che non affronterà mai un vero letargo.
Dato che l’istinto li porta a marcare in continuazione il territorio, sporcano parecchio; fortunatamente tutto è in proporzione all’esemplare. Sostituendo le soli parti umide ogni 2/3 giorni e con una pulizia totale del fondo ogni 10 giorni potrete evitare odori sgradevoli. Approfittando del profondo sonno diurno dei minighiri, ne sposterete quindi delicatamente il nido in un faunabox (se fate piano non si sveglieranno neanche); a questo punto potrete estrarre i rami per passare ad una sostituzione del materiale di fondo ed alla pulizia dei vetri.
Lasciare a disposizione sempre un piccolo contenitore d’acqua poco profondo, da cambiare quotidianamente